Vorrei cominciare a presentare me stesso in relazione al mio percorso fotografico, allo stile e alla filosofia che regge questa passione riscoperta negli ultimi anni, ponendomi alcune domande che ritengo siano fondamentali per addentrarci nel misterioso ed affascinante mondo della fotografia. La prima tra queste è: che cosa è per me la fotografia? Dato che non amo la banalità ed il conformismo, eviterò qualsiasi risposta accademica capace di fornire solo una serie di definizioni tecniche che si possono trovare su qualsiasi manuale o vocabolario. I più romantici non esiterebbero a definirla come l'arte di dipingere con la luce; obiettivamente questa definizione ha una sua verità intrinseca ed imprescindibile in quanto la luce è l'elemento principale, la conditio sine qua non per dar vita e forma alla fotografia. Per quanto ho potuto realizzare da fotoamatore, essa parte da una esigenza interiore di creare bellezza nella mia vita e, più ampiamente, contribuire a diffonderla in questa nostra umanità ancora così debole di valori umani e spirituali. Talvolta, creare bellezza significa anche rappresentare il suo contrario quando si ha lo scopo di denunciare certe tristi realtà e smuovere le coscienze intorpidite dai nostri egoismi e vani bisogni materiali. Cosi, la fotografia diventa strumento al servizio di un'Intelligenza sensibile capace di osservare, interpretare e "scrivere". La risultante di queste tre azioni, interdipendenti l'una con l'altra, dà vita ad una storia. Ecco dunque cos'è la fotografia: è saper raccontare attraverso una o più immagini, una realtà soggettiva che percepiamo attraverso i sensi, le emozioni e il nostro background di vita vissuta.
© 2016 Adriano Scazzi photography
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